MAGISTRATI: Magistrati e pensioni è bagarre in Senato

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IL MATTINO

Magistrati e pensioni è bagarre in Senato
Sul ddl per l`innalzamento dell`età pensionabile si ipotizza il voto di fiducia

Attività praticamente sospesa in Senato in attesa del 4 dicembre, data del referendum costituzionale. Tutti i provvedimenti considerati «sensibili» sono slittati a data da destinarsi. Tutti tranne uno. Sempre che si voglia affrontare
sul quale ieri si è scatenato un parapiglia a palazzo Madama. Si tratta del ddl
sulle pensioni delle toghe.
Una norma che innalza l`età pensionabile di poco ma che di fatto, secondo le opposizioni, altro non è che un provvedimento per salvare il primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio.
La norma ironicamente porta proprio il suo nome. Si tratta in sostanza di innalzare l`età pensionabile dei vertici della magistratura in Cassazione, Consiglio di Stato e Corte dei Conti. Circa sei, sette big.
La norme, invece di slittare come le altre rinviata a post referendum, potrebbe ottenere il via libera grazie al voto di fiducia. Una ipotesi. Non una certezza. Il testo è stato fatto votare in fretta e furia due giorni fa in Commissione
Giustizia, con l`opposizione che ha abbandonato i lavori per protesta contro quello che ha definito «il blitz della maggioranza», il Pd ha chiesto ieri in Aula l`inversione dell`ordine del giorno dei lavori. La versione ufficiale, spiegata in Assemblea dal senatore Dem Francesco Russo, è che «si stanno aspettando
ancora i pareri della Commissione Bilancio». Ma secondo, quanto si apprende, si sarebbe voluto evitare di arrivare al voto sulle questioni pregiudiziali presentate dall`opposizione al testo perché dal parere della Commissione Affari Costituzionali si era capito che persino tra i Dem potevano esserci dubbi di costituzionalità sulla norma che «salva dalla pensione» circa «6/7 magistrati, non di più», come sottolinea Carlo Giovanardi (Idea). Pertanto è molto probabile, si ipotizza al Senato, che alla fine il governo decida di «mettere in salvo» il testo ricorrendo al voto di fiducia.