Durante lo stato di emergenza spetta al popolo vigilare sull’applicazione della Costituzione.

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attuare la costituzione

Lo strumento che la nostra Costituzione prevede per far fronte alle emergenze è il Decreto Legge.

Il Coronavirus sta mettendo a dura prova l’Italia più di altri paesi.

Ciò ha sia risvolti sulla nostra salute, sia importanti ricadute sull’economia e sui diritti fondamentali dei cittadini in generale.

Da più parti si è sentito dire che la nostra Costituzione non prevede strumenti per fronteggiare le emergenze. Falso.

Quanto accade oggi è anche il frutto dell’abuso della decretazione di urgenza che ha portato, come risultato, quello di sminuirne l’importanza.

Vi è anche un altro dato da tener presente, e cioè che i detrattori della nostra Costituzione cercano di convincere i cittadini del fatto che la Costituzione non sia più idonea a far fronte alle situazioni attuali, legittimando altri strumenti (non leciti) per limitare i diritti fondamentali dei cittadini.

È bene quindi ribadire che il Decreto Legge è lo strumento previsto dalla nostra Costituzione per far fronte a situazioni emergenziali, che si caratterizzano per la sospensione di leggi e previsioni costituzionali.

Il Decreto Legge si caratterizza, quindi, come l’unico strumento contemplato dal nostro ordinamento per fronteggiare le situazioni come quelle che stiamo vivendo, ed assicura stabilità e controllo da parte dell’assemblea rappresentativa del popolo italiano.

Non vi è dubbio che i Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri vanno ad incidere su diritti costituzionalmente garantiti quali la libertà di circolazione su tutte (art. 16 Cost.).

Il dato è ancor più grave se si pensa che queste libertà sono sospese per tempi lunghi, come purtroppo la gestione della crisi sembra prospettarci.

Se è vero che queste misure dovevano essere prese, è necessario assicurare ai cittadini il più ligio rispetto della nostra Costituzione, anche e soprattutto perché terminata l’emergenza sanitaria sarà un’altra emergenza ad affliggere la nostra comunità, ovvero quello economica, per non parlare delle ricadute in termini psicologici e sociali sui soggetti più fragili.

Tutto questo può essere assicurato solo ripartendo dalla centralità del Parlamento come espressione del Popolo Italiano (art. 77 Cost.).

Per non parlare, poi, dell’incertezza cui siamo esposti. Basti pensare che questi provvedimenti vengono presi in piena notte e ad essi si aggiungono quelli di Sindaci e Presidenti di Regione, per cui al risveglio i cittadini non sanno più a quali nuovi obblighi saranno sottoposti.

Il diritto ha bisogno di certezza. Anche noi.

Durante lo stato di emergenza spetta al popolo vigilare sull’applicazione della Costituzione.